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Su una collina che domina un tratto del Tevere, nel parco fluviale del tuderte, sorge un casale costruito agli inizi del 900 di 350 mq su 155 ettari di terreno.

La Regione Umbria, nell’ambito di un più generale piano di recupero e tutela della propria tradizione storico culturale, ha redatto un “Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti nell’edilizia tradizionale”. In questo edificio sono presenti tutte le peculiarità edilizie del luogo: murature in pietra locale, architravi di mattoni, solai in legno, pavimenti in cotto, soglie con pianelle laterizie, volumetrie semplici con coperture a falde in coppi di laterizio. La casa è composta da due fabbricati, di cui uno a due piani e l’altro ad un solo livello, collegati da un portico d’ingresso. Verso l’interno del vasto podere, è collocata una splendida piscina.

L’intervento richiesto di ristrutturazione ed arredo degli interni ed esterni, ha comportato anche un poderoso lavoro di adeguamento degli impianti e di rifacimento degli intonaci. Su una base comune a tutte le pareti, di marmorino colorato con terre naturali, si sono differenziate tre tipologie di finitura: marmorino con polvere di mica, che per la sua brillantezza, produce un effetto molto simile alla pietra locale; marmorino con coccio pesto in grande quantità, per ottenere l’effetto di porosità e asperità tipico del cotto; marmorino velato con metalli, oro e argento per richiamare tutta la luce possibile.

Gli arredi sono stati scelti assecondando lo stile di vita della proprietà: una giovane coppia, con la passione per il bello e per la natura. Mobili ed accessori prestigiosi e di alto valore estetico quindi, con materiali “forti” come il legno Pau Ferro e il tinto rame, il wengè, il ferro lavorato artigianalmente; pareti che evocano la pietra e con stencil per attenuare l’eccessiva verticalità; tessuti e i tappeti con colori neutri, ma con tendaggi ricchi di fiori e tinte sgargianti della natura circostante; inoltre lampade in vetro e pietra lavica a sagoma retinata, applique a forma di mensola e  piantane tubolari.

Il salone è stato l’ambiente più impegnativo da risolvere: soffitto molto alto, in legno e pianelle, che assieme al cotto del pavimento formano piani di colorazione scura tendente a schiacciare ed incombere. Il primo arredo di questo ambiente sono infatti le pareti, trattate a stucco romano con velature di oro e argento, che si “illuminano” fino al tramonto. Il vecchio camino di mattoni è stato inserito in una controparete in legno tinteggiata come le pareti, con al centro la bocca del camino rivestita di pianelle, sopra la cappa illuminata come una lampada ad incasso, ai lati un contenitore per tv ed una libreria con scomparto per la legna.

Gli altri arredi comprendono un grande divano color panna come il tappeto, su cui spiccano le poltrone e pouff in cuoio arancio, assieme ai tavolinetti in vetro. Sullo sfondo le finestre sono incorniciate da seta color oro e arancio, accanto all’artistico calorifero con finitura oro acidato è inoltre posta una colonnina in vengè con cassetti, orologio e lampada in sommità. L’ultimo tocco di luce è dato dalla nuvola di piccole lampade pendenti da cavetti, quasi sospese nell’aria. La parete opposta è arredata con due splendide madie in wengè, con sportelli laccati tinto rame, ai lati due piantane “bamboo” con luce arancio; accanto il calorifero a sagoma ondulata e finitura oro acidato come l’altro.

Senza dubbio ciò che rende ancora più speciale questo casale è la piscina, che è stata letteralmente scavata nella pietra in un area dalla  forte valenza panoramica; sul piano vasca gli arredi sono quelli classici in midollino, ma con un ombrellone ben zavorrabile per il clima ventoso del sito.

A fianco della piscina è stata progettata un area per una minipiscina con idromassaggio, la cui installazione ha comportato il superamento di grandi difficoltà logistiche, dovute alla mancanza di un sistema viario locale adeguato ai mezzi di trasporto, assieme alla necessità di realizzare una “spianata” per l’automezzo gru. La vasca è stata incassata in una serie di gradoni in legno che ospitano i vani tecnici, i materassini di materiale nautico e conservano l’effetto di immersione nel declivio del terreno.